Senti parlare sempre più di frequente di istruzione parentale e ne sei incuriosito, desideroso di capire se e in che misura potrebbe rappresentare la soluzione migliore per l’educazione dei tuoi figli? Ecco una serie di informazioni che potrebbero esserti utili e che dovrebbero permetterti di scegliere con più consapevolezza, a prescindere da che la tua decisione finale sia provare l’home schooling o affidare la formazione dei tuoi bambini a un percorso scolastico tradizionale.
Per istruzione parentale si intende, innanzitutto, la possibilità di provvedere in autonomia alla formazione dei propri figli (o dei minori di cui si è tutori). In autonomia non significa per forza in prima persona, cosa che potresti trovare particolarmente difficile del resto se di mestiere non fai l’insegnante o non hai avuto in passato esperienze didattiche: chi opta per l’home schooling può farsi aiutare da tutor e insegnanti privati, iscrivere il ragazzo a una scuola online o ancora inserire il bambino all’interno di un percorso educativo non convenzionale.
Home schooling: vantaggi, rischi e a cosa fare attenzione
Ci sono dei vantaggi in scelte come queste e sono qualche volta la comodità di poter gestire meglio e tenendo conto delle esigenze dell’intera famiglia la routine formativa dei piccoli di casa, più spesso la maggiore possibilità di calibrare il percorso educativo su quelli che sono le inclinazioni, i talenti, i bisogni, persino le lacune del bambino. L’educazione parentale è un’educazione davvero su misura dell’alunno e non sbilanciata, come spesso rischia di essere la scuola tradizionale, verso il rispetto di tabelle, scadenze, linee guida, misure standard: è l’argomentazione di chi sostiene a gran forza l’home schooling. C’è qualche rischio, certo, ed è legato soprattutto al fatto che in classe l’alunno è quasi costretto a imparare fin da subito a relazionarsi con gli altri, sviluppando in questo modo una certa intelligenza sociale ed emotiva: non è detto che con l’istruzione parentale non si riescano a ottenere buoni risultati anche in questo senso, basta fare attenzione a presentare gli stimoli giusti.
Organizzarsi adeguatamente – e in anticipo – è del resto il vero segreto per riuscire nell’home schooling. Quello di cui avrai bisogno, e non solo perché ti è richiesto formalmente nel momento in cui fai domanda di istruzione parentale, è di sapere come il tuo bambino acquisirà una serie di conoscenze e competenze che lo pongano allo stesso livello dei coetanei che studiano a scuola: nel come sono comprese dettagliatamente tutta una serie di attività da svolgere e che possano garantire i risultati desiderati. Tieni conto, infatti, che a fine anno è previsto un esame di idoneità per chi ha studiato in home schooling davanti a una commissione di docenti dal cui esito dipende l’ammissione o meno all’anno scolastico successivo.
Anno scolastico che non è detto che il tuo bambino dovrà continuare a svolgere in home schooling: l’istruzione parentale è infatti reversibile, tanto che la domanda va ripetuta ogni anno a gennaio e nel periodo in cui si effettuano le iscrizioni a scuola: ciò vuol dire che anche chi ha studiato a casa un anno può tornare a farlo sui banchi di scuola in quello successivo. Formalmente non ci sono limiti o consigli che riguardano l’età in cui farlo, ma fin qua le famiglie italiane non sembrano avere particolare familiarità con l’home schooling dopo i primi anni di scuola media.