La manutenzione degli ascensori è obbligatoria per legge. A tale proposito è importante sapere che viene distinta in preventiva e conservativa, due tipologie di manutenzione necessarie a garantire la sicurezza die passeggeri e, quindi, a preservare il buon funzionamento dell’impianto nel tempo.
Secondo quanto riportato da quest’azienda specializzata in ascensori e impianti di trasporto ai piani, la manutenzione è un’attività di centrale importanza che va delegata solo a personale qualificato nel rispetto delle norme contenute nel DPR 162 del 1999. Tale normativa è stata adottata per recepire proprio le direttive comunitarie in materia di ascensori e di componenti per la sicurezza degli ascensori.
Le norme di manutenzione degli ascensori sono contenute anche nei testi UNI EN 81-20 e UNI EN 81-250 che specificano i criteri di sicurezza ed i requisiti obbligatori di installazione e collaudo. Inoltre tutti gli impianti devono essere caratterizzati da un particolare dispositivo che impedisce movimenti incontrollati quando le porte al piano sono chiuse.
Cosa si intende per manutenzione preventiva e periodica?
Le manutenzioni preventive sono quelle volte a pianificare una serie di attività che assicurino il funzionamento quotidiano dell’impianto e che, quindi, garantiscano la sicurezza per i passeggeri. Sono interventi variabili che dipendono dalla tipologia di impianto e che coincidono con pulizie, lubrificazioni dei componenti e test di corretto funzionamento.
Le visite periodiche, invece, mirano a certificare l’integrità, l’efficienza e la sicurezza dell’ascensore. Questo tipo di manutenzione avviene tramite una verifica generalizzata dell’impianto che passa anche per funi, paracadute, sistemi di allarme e così via. Gli interventi di manutenzione periodica devono essere eseguiti, per legge, ogni sei mesi.
Tempistiche e manutenzione: cosa dice la legge?
Secondo i citati testi normativi le manutenzioni devono essere eseguite ogni sei mesi per cui, di media, sono necessari almeno due interventi ordinari all’anno. La frequenza delle manutenzioni, tuttavia, dipende molto dalla tipologia di impianto e dalle condizioni in cui versa. La manutenzione preventiva non ha una cadenza fissa e può essere stabilita in base al caso specifico per cui va da un minimo di due ad un massimo di 12 volte l’anno.
Gli obblighi del proprietario dell’ascensore
La legge impone al proprietario dell’ascensore una serie di obblighi. Tra questi vi è l’affido delle manutenzioni a ditte specializzate in possesso di certificato di Abilitazione alla Qualifica di Manutentori di Ascensori e Montacarichi. Questo certificato viene rilasciato dopo un corso pratico e teorico e dopo il superamento di un esame. La manutenzione, quindi, deve essere affidata a soggetti previsti dalla legge e, soprattutto, è sottoposta alla vigilanza degli Organismi Notificati di Certificazione. Nei condomini il responsabile è sempre l’amministratore che pianifica le revisioni e custodisce il libretto delle manutenzioni oltre a suddividere i costi per il numero di inquilini che utilizzano l’impianto.
Quanto costa la manutenzione dell’ascensore?
Non c’è un tariffario nazionale a cui fare riferimento. Possiamo limitarci a menzionare la norma UNI 10146 nella quale sono precisati i criteri di fornitura dei servizi di manutenzione. Il contratto che lega un’azienda di manutenzione con un impianto deve contenere oggetto e scopo, oneri del committente, norme di sicurezza, prezzo annuale del servizio e durata del contratto. Il costo del servizio dipende dal tipo di impianto, dalla sua obsolescenza o stato d’usura e, soprattutto, dal numero di piani da servire.